Oltre a De Luca, di economia della felicità hanno scritto altri, tra cui, soprattutto, il premio Nobel per l'economia nel 1998 Amartya Sen. Non ho ancora letto il libro di De Luca che, peraltro, segnalo essere praticamente <a href="http://blog.debiase.com/stories/2005/07/21/economiaCrescitaFelicitaEB.html" rel="nofollow">disponibile in Rete</a>, e sono rimasto un po' perplesso nel vedere che Sen non è stato citato. Del resto, l'idea di usare altri paramentri per calcolare il PIL non è nuova, mentre, forse, bisognerebbe proprio non usare più concetti come quello di PIL, ma sembra proprio essere impossibile se, superarlo, si è stati capaci solo di proporre altri indici come l'HDI, il GPI e il GNH che suonano anche peggio.Io ritengo che la felicità sia proprio un punto d'arrivo e non sia un diritto, e che sia sterile dibattere di essa, mentre sia utile discutere delle modalità del suo perseguimento, che invece credo sia un diritto. Se è di questo che si parla nel libro di De Luca (e ti saprò dire), allora concorderò con il tuo giudizio, diversamente, concluderò di essermi solo imbattuto nell'ennesimo chiacchierone di successo.
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